Gli abbracci, i sorrisi, la gioia di ritrovarsi tutti insieme. Al di là delle barriere fisiche, all’insegna dello sport con tutti i valori che porta con sé. La casa circondariale di Ragusa ha ospitato per il terzo anno l’iniziativa “Partita con mamma e papà”, promossa dall’associazione “Bambini senza sbarre” e inserita nella campagna “Carceri aperte”.
Si è disputata ieri mattina presso l’istituto penitenziario ragusano dove è stato presente anche il garante per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza avv. Claudia Parrino, e che ha visto il coinvolgimento delle associazioni del territorio “Ci Ridiamo Su”, “Medu- Medici per i diritti umani Ragusa”, “Arcigay Ragusa”, “Ara’ – Associazione Angelo Ragusa”, “Facciamo scuola asd”, “Libertas” e “Anas”, con il coinvolgimento del Comune di Ragusa – Assessorato alla Pubblica Istruzione e ai Servizi Sociali e della Camera Penale degli Iblei. La “Partita con mamma e papà” nasce con lo scopo di favorire l’inclusione sociale dei bambini con genitori detenuti.
“Lo sport rappresenta una risorsa preziosa per migliorare la vita dei genitori detenuti e dei loro figli – spiegano gli organizzatori – Attraverso il gioco, la famiglia può ritrovare un senso di unità e speranza, affrontando insieme le sfide quotidiane. Investire in programmi sportivi per queste famiglie non solo favorisce il benessere individuale, ma contribuisce anche a una società più coesa e inclusiva. Partecipare a eventi sportivi può fornire ai bambini l’opportunità di socializzare e di costruire nuove amicizie, riducendo il senso di isolamento che spesso accompagna la detenzione di un genitore”.
La cronaca della partita di oggi è semplice e va oltre il risultato. L’obbiettivo condiviso tra le associazioni era quello di far sparire magicamente le mura, ogni elemento di divisione, di giudizio, di discriminazione e tutto ciò che poteva suscitare l’imbarazzo proprio in carcere, un mondo invisibile ma che esiste, situato in mezzo alla nostra città e che spesso ignoriamo. Dunque spazio al Cerchio, grande inclusivo con giochi buffi di riscaldamento, di incontro. Tutti insieme papà, mamma, bimbi, volontari, funzionari e personale. Spazio ad un telone colorato per stare per divertirsi ancora in cerchio. “E poi la partita, dove non si sa chi sia il compagno di squadra. Forse perché non importa – spiegano ancora gli organizzatori – Quello che interessa è giocare, ridere, abbracciarsi, correre insieme”.
Dopo la fatica dello sport un terzo tempo nell’area verde, un’ora in più per stare ancora insieme. E grazie a vaschette piene di colori a tempera bimbi, mamma e papà hanno avuto la possibilità di riempirsi le mani di colore e lasciare le proprie impronte in un abbraccio indelebile sulle magliette.
“Non nascondiamo che, in più di un’occasione, a molti di chi osservava è scappata la lacrimuccia – dicono ancora gli organizzatori – Perché nella vita si può sbagliare ma la vicinanza della famiglia e’ fondamentale ed oggi ne abbiamo avuto la conferma. La frase più bella che ha detto un papà, perché oggi erano papà non detenuti, è stata “oggi sto bene sono felicissimo” e poi l’altro papà che si è fatto tutta la partita con il figlio in braccio per non perdere neanche un attimo di quel poco tempo che aveva a disposizione”.
Affollare il campetto, urlare di gioia, correre e rincorrere, “fare i matti”, è stato importante. E’ arrivato oltre l’area di gioco. E tutto questo non poteva avvenire se non con il coordinamento di tutte le associazioni presenti, le istituzioni, la casa circondariale che hanno lavorato gioiosamente in questi ultimi due mesi portando alta l’energia di tutti.
“Un grazie enorme certamente va alla piena disponibilità dell’istituzione penitenziaria, della direzione, dell’area Penitenziaria, dell’area educativa e della capo area trattamentale dott.ssa Rosetta Noto in prima linea per le attività in favore dei detenuti e le loro famiglie”. A contribuire alla buona riuscita dell’evento, anche Ergon con l’insegna ARD Discount che ha offerto un delizioso rinfresco per i presenti.
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