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‘Il valore del passato da conoscere per capire’

Un nuovo progetto socio-culturale a Modica. Una finestra che l’associazione Riad apre nel modo migliore possibile, incontrando e dialogando, nell’atrio di palazzo San Domenico, con Emanuele Stolfi, professore ordinario di Fondamenti romanistici del diritto europeo, Diritto e letteratura e Diritti greci presso l’Università di Siena, dove ha diretto la Scuola di Dottorato in Diritto europeo e transnazionale. L’associazione ha deciso di andare oltre l’evento musicale che era stato sinora il denominatore delle sue iniziative e di abbracciare, invece, una strada che vuole sollecitare una riflessione generalizzata e diffusa su temi di carattere sociale, offrendo un’occasione non solo di divulgazione scientifica ma anche di condivisa riflessione alla cittadinanza.

Ha aperto i lavori l’avvocato Francesco Baglieri (del direttivo RIAD ETS) che ha voluto sottolineare la sinergia piena con l’Amministrazione comunale nella promozione di questo evento (preludio ad altre iniziative di questo genere): “Fare insieme – ha detto – è il segreto semplice ancorché spesso inapplicato, che porta a dare sostanza ad iniziative come questa”. Un pensiero che si sostanzia in una facile lettura: quando l’obiettivo comune è quello di offrire una proposta culturale di livello alla città, il coinvolgimento prima e la concreta cooperazione poi tra tutti gli attori pubblici e privati è indispensabile.

E’ stata poi l’assessore al Bilancio del comune di Modica, Delia Vindigni, a prendere la parola, ribadendo i concetti espressi dall’avv. Baglieri ed evidenziando come di fronte ad un tema coinvolgente e significativo come la ‘Democrazia’ e i suoi concetti cardine spiegati dal professore Stolfi, l’istituzione deve essere sostegno e spinta.

Sollecitato dalle domande della giornalista Marianna Triberio, il professore Stolfi ha condotto un discorso ampio e approfondito sul significato originario di Democrazia, trasportando il pubblico nell’Atene che ne fu culla ed esempio (anche per i posteri) ma non sottraendosi ad un continuo e proficuo confronto con gli attuali contenuti del concetto. Il dialogo è stato introdotto e poi chiuso dalle letture del noto discorso di Pericle e del passo del cosiddetto ‘dialogo dei Meli’ dell’attore Giuseppe Arezzi, che hanno catapultato il pubblico nell’Atene democratica del V secolo a.C.

Il Prof. Stolfi compendiando i propri enormi studi sul tema, è riuscito nell’arco di una chiacchierata di poco più di un’ora a presentare ad un pubblico attento gli aspetti principali della forma di governo democratica ateniese: la coeva origine di democrazia e del concetto di politica, la natura ‘diretta’ della democrazia ateniese; i meccanismi del voto e del sorteggio; il concetto di ‘scelta a maggioranza’ ed i connessi pericoli di rottura dell’unità cittadina; il fondamentale principio della libertà di parola ed i pericoli che, allora in modi diversi da oggi, in esso si annidano, offrendo inoltre anche importanti spunti metodologici sul modo corretto di studiare la storia, evitando la tentazione di attualizzare il passato –annullandone le profonde alterità con il mondo attuale– e offrendo di converso un confronto con il presente, tanto più proficuo quanto più rigoroso nell’analisi di difformità e, ove effettivamente esistenti, similitudini.

Il professore Stolfi ha anche sottolineato una delle più importanti differenze tra il contesto democratico ateniese, dove il cittadino era parte attiva e partecipava con passione all’agone politico e gli attuali ordinamenti democratici che patiscono una diffusa apatia della cittadinanza, sottolineando come proprio l’apatia è il contrario della politica, con un invito a riconsiderare l’importanza della passione politica. Un breve viaggio che ha però perso lunghe distanze, affrontando con rigore oltre al tema della passione che animò gli uomini dell’Atene Classica anche gli aspetti più oscuri e, per i più, inediti di quel percorso, sviscerando il tema della intrinseca tendenza del principio maggioritario a trasformarsi in prevaricazione della minoranza, la tendenza della “libertà  di parola” ad innescare dinamiche elitarie a tutto vantaggio di abili retori, l’ombra tirannica sempre presente nell’agone politico ateniese.

Al termine, davanti ad un uditorio folto ed attento e che ha più volte interrotto il dialogo per sottolineare con applausi convinti la bontà dei contenuti, c’è la convinzione di una strada che Riad traccia e che avrà altre tappe da qui a breve.

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