Non è ancora una situazione da allarme rosso.
Ma sicuramente è un dato preoccupante.
In provincia di Ragusa, in 11 anni, sono ben 1.380 gli artigiani spariti dai registri. Meno 18,1% e 89esimo posto in Italia, sesto in Sicilia, per contrazione del numero di addetti nel settore.
Questa la fotografia di un apposito studio della Cgia di Mestre, che prende in considerazione i dati 2012 a confronto con il 2023.
Nei prossimi anni sono a rischio manutenzioni e riparazioni, sottolinea lo studio dell’associazione.
“Stiamo parlando – spiegano – di persone che in qualità di titolari, soci o collaboratori familiari svolgono un’attività lavorativa prevalentemente manuale”.
Una contrazione preoccupante che sul territorio nazionale è di 410mila unità complessive.
“Se questa tendenza non sarà invertita stabilmente, – conclude lo studio Cgia – non è da escludere che entro una decina d’anni sarà molto difficile trovare un idraulico, un fabbro, un elettricista o un serramentista in grado di eseguire un intervento di riparazione/manutenzione presso la nostra abitazione o nel luogo dove lavoriamo. La contrazione degli artigiani e delle loro attività si possono notare anche a occhio nudo. Girando per le nostre città e i paesi di provincia sono ormai in via di estinzione tantissime botteghe artigianali.
Insomma, non solo diminuisce il numero degli artigiani e le aziende di questo settore, – conclude la Cgia – ma anche il paesaggio urbano sta cambiando volto”.
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