Una sorgente, Corchigliato, che ha azzerato la propria portata.
Un’altra, San Leonardo l’ha ridotta dell’80%.
E infine, Fontana Grande, del 90%.
Come se non bastasse, i pozzi San Leonardo e Lusia continuano ad erogare acqua con una riduzione di 45 litri al secondo.
Insomma, una perdita, nella rete idrica, di circa 60-80 litri al secondo.
Questa la fotografia scattata dal Sindaco di Ragusa, Peppe Cassì, dopo il vertice di ieri sull’emergenza idrica in città.
L’incontro si è svolto in Prefettura, con la partecipazione di Iblea Acque, Protezione civile e di tutti gli Enti che, spiega Cassì, “possono dare un contributo a mitigare la crisi che stiamo attraversando”.
Quali le contromisure? “Sono già in corso da qualche tempo – spiega Cassì – verifiche per l’attivazione di ulteriori pozzi.
Altra verifica in corso riguarda il potenziamento del servizio autobotte così da sopperire ai problemi di distribuzione tramite la rete idrica ma, con questa oggettiva penuria, anche riempire le autobotti prelevando dalle risorse esistenti non è facile né scontato.
A proposito del servizio autobotte, i vari numeri di telefono di Iblea Acque sono regolarmente attivi e verificati, ma spesso intasati da decine di telefonate concomitanti.
Come Comune ci siamo offerti di fornire nostro personale aggiuntivo per gestire le richieste; anche la Protezione Civile comunale è in prima linea per ridurre i disagi.
Ultimo passaggio a proposito delle perdite: come accade in ogni città, ci sono e ci saranno. Iblea Acque procederà via via alle riparazioni, ma è evidente come sia necessario un intervento strutturale di rifacimento della rete del valore di decine di milioni, che a Ragusa come altrove può essere finanziato solo con fondi europei o statali o regionali, e non con gli striminziti bilanci comunali. Lo stesso vale per la realizzazione di dissalatori o per interventi strutturali di recupero delle acque.
È insomma un momento duro per quartieri come Pianetti e San Luigi, per le zone di via Paestum, via Fieramosca, via Ramelli e via Pietro Nenni, tutte servite dal serbatoio Bruscé, che lo scorso anno abbiamo riempito grazie al collegamento con la grande cisterna Asi, anch’essa però ora in sofferenza.
Ricordo quindi i comportamenti vietati, per i quali il Prefetto ha disposto specifici controlli: irrigare le piante del proprio balcone o giardino; innaffiare orti, giardini e superfici a verde; lavare veicoli privati; lavare aree pertinenziali, cortili, marciapiedi e piazzali; alimentare fontane ornamentali, vasche e piscine; sono da evitare tutti gli usi diversi da quello alimentare, domestico ed igienico.
I comportamenti “furbi” di chi consuma e spreca acqua come se nulla fosse, come se il problema non lo potesse mai toccare, non pagano ma anzi danneggiano gli altri e se stessi”.
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