Continua il tour dei poliziotti della Questura di Ragusa negli Istituti scolastici della provincia che ha come scopo principale quello di diffondere tra i banchi di scuola e condividere con i ragazzi di diverse fasce di età, i principi dell’etica, della legalità e del servizio al cittadino nel rispetto di tutte le leggi.
Gli incontri, tenuti da Funzionari della Questura e dei Commissariati di Pubblica Sicurezza, stanno coinvolgendo, a tappeto, tutte le scuole della provincia su input del Questore della provincia di Ragusa, Dr. Vincenzo TROMBADORE, con l’obiettivo di raggiungere il maggior numero possibile di giovani per un ampio progetto di educazione alla legalità con il quale la Polizia di Stato intende fornire informazioni ed indicazioni sulle tematiche che nella realtà di oggi coinvolgono maggiormente il mondo degli adolescenti.
Un importante incontro formativo si è svolto presso l’Istituto comprensivo “S. Marta – E. Ciaceri” di Modica; è stato il Commissario Capo Rosalba Capaccio, Funzionario delegato dal Questore – ad incontrare alcune classi del plesso 8 Marzo a dispensare informazioni sul fenomeno della violenza di genere, assistito da operatori della Squadra Mobile e del Gabinetto Provinciale di Polizia Scientifica della Questura di Ragusa.
I piccoli studenti sono stati coinvolti in un gioco che ha permesso loro di commentare in maniera semplice una tematica così importante e delicata.
Sono stati difatti predisposti due cartelloni con le frasi “l’identikit della persona violenta” e, utilizzando un termine poliziesco, “come arrestare la violenza”. È stato chiesto poi di scrivere, su appositi foglietti, dei termini o anche delle frasi che richiamassero tali tematiche e sono stati loro stessi a porre poi sui cartelloni le frasi scritte.
È stato un crescente di emozioni perché i piccoli studenti si sono lasciati andare a espressioni di vario genere che hanno perfettamente delineato la personalità del soggetto violento, racchiudendo in tale termine parole chiare ed inequivocabili. Altrettanto emozionante è stata la risposta al contrasto della violenza di genere.
Gli alunni, alla presenza delle loro insegnanti, hanno espresso parole quali condivisione, sostegno e soprattutto voglia di denunciare comportamenti violenti, chiedendo aiuto alle forze dell’ordine.
Molteplici sono stati gli esempi pratici forniti dai relatori e costante è stata l’interazione con gli alunni, invitati anche a porre domande e a raccontare le personali esperienze. Prevenire è la parola d’ordine delle iniziative che la Polizia di Stato continua a promuovere all’interno delle scuole, rivolte agli studenti della provincia.
Gli incontri continueranno per tutto il periodo dell’anno scolastico nella consapevolezza dell’importanza che la formazione rappresenta il cardine per il futuro delle nuove generazioni, per la loro tutela e protezione nel mondo digitale.
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