Riqualificazione del sagrato del santuario della Madonna delle Grazie, interviene il progettista, l’architetto Mark Cannata, al fine di “fornire alcune precisazioni e ribattere ad una certa disinformazione”.
Innanzitutto, Cannata sottolinea, in merito “alle necessità di persone con disabilità, anziane o con difficoltà motorie che
• In progetto è previsto un drop-off per persone con problemi di deambulazione davanti la chiesa.
• Sono previsti parcheggi per persone con disabilità accanto alla chiesa e davanti il Palazzo dei Mercedari.
• È previsto un parcheggio drop-off e dedicato per matrimoni, funerali ecc.
• Rimangono ancora parcheggi di fronte al Palazzo dei Mercedari.
• In progetto è stato anche previsto il passaggio della navetta tra il parcheggio Baricentro e Viale Medaglie d’Oro, permettendo a tutti di raggiungere chiesa e Museo senza necessità di usare l’automobile.
Il tutto ricordando – prosegue l’architetto Cannata – che sono meno di 5 minuti a piedi tra la Chiesa e i parcheggi di Viale Medaglie d’Oro per coloro che non hanno problemi di deambulazione.
Premesso questo, bisogna ricordare che nello stato antecedente al progetto il Sagrato del Santuario della Madonna delle Grazie era tutto tranne che uno spazio vivibile. In balia della giungla delle auto parcheggiate illegalmente (gli stalli autorizzati erano tra l’altro solamente 25), delle pozzanghere, dello smog e del traffico era impossibile, ad esempio, fermarsi ad ammirare la chiesa, o sedersi su una panchina per fare due chiacchiere, magari in angolo di verde, o semplicemente passeggiare. In altre parole, è stato per troppo a lungo uno spazio di fatti vietato. Vietato a tutti: ai residenti, ai cittadini, ai fedeli, ai visitatori.
Occorre inoltre porre il progetto all’interno di una visione più ampia della trasformazione naturale e necessaria del centro storico di Modica, – prosegue il progettista – in cui la richiesta pressante della cittadinanza per la creazione di spazi sociali di aggregazione, di verde fruibile ed infrastrutturale, di valorizzazione dei monumenti si deve combinare con la riqualificazione dei quartieri storici sempre più depopolati, la gestione della mobilità nonché il miglioramento della resilienza della città agli eventi atmosferici estremi sempre più frequenti. Il tutto ovviamente avendo sempre come fine ultimo il miglioramento della qualità della vita dei cittadini.
Auspichiamo quindi che realizzare un’area pubblica oggettivamente più vivibile a beneficio in primis degli abitanti del quartiere, – conclude Cannata – ma anche dei fedeli e dei visitatori, possa essere veramente un catalizzatore per la rigenerazione inclusiva dell’intero quartiere e un riuso sociale e culturale dei nostri quartieri storici sempre più depopolati”.
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