“Finalmente sottoscritto tra il Comune di Modica e la Camera del Lavoro di Modica l’accordo per i lavoratori della Spm”. Questo l’oggetto della nota inviata dal segretario della Camera del Lavoro, Salvatore Terranova.
“Dopo un travaglio protrattosi per quasi un anno e mezzo e a conclusione di una vertenza risalente alla gestione della precedente Amministrazione, il 27 gennaio scorso è stato – finalmente! – sottoscritto, tra l’Amministrazione Monisteri e la Camera del Lavoro di Modica, l’accordo, per i dipendenti della Spm, società a totale capitale pubblico, che rappresenta una svolta davvero positiva, quale sintesi di una trattativa molto trascinata, talora aspra, che sembrava essersi incagliata.
Tale accordo – sottolinea Terranova – prevede che detti lavoratori entro il mese di febbraio 2024 transiteranno alla nuova società all’uopo costituita, con l’impegno formale da parte dell’Amministrazione comunale di procedere, come del resto rivendicato da alcuni anni dalla Cgil, con atto successivo, all’assunzione degli stessi, non appena saranno approvati gli esercizi finanziari, nei ranghi del Comune come dipendenti comunali.
Esso prevede l’impegno formale dell’Amministrazione di corrispondere, in un tempo quanto più breve possibile, ai dipendenti gli stipendi arretrati, mediante apposite rate mensili che saranno debitamente fissate nel verbale individuale di conciliazione che, per come previsto dal medesimo accordo, ciascun dipendente sottoscriverà entro il prossimo 10 febbraio; contempla anche le modalità di pagamento delle spettanze dei 29 dipendenti, prima della Spm, che da qualche mese sono stati trasferiti alla Società “Iblea Acque”, cui saranno liquidati i salari pregressi e il tfr maturato.
La volontà, l’impegno, la dedizione e la determinazione della Camera del Lavoro di Modica hanno contribuito a far approdare la problematica della Spm verso un percorso positivo ed importante, perché con il predetto accordo si mettono in serenità le 49 famiglie dei dipendenti, che, oltre ad avere salva l’occupazione, hanno anche la reale e fondata prospettiva di diventare dipendenti dell’Ente-Comune.
L’intesa formale cui si è pervenuti – conclude Terranova – è la prova lampante del fatto che si raggiungono significativi obiettivi quando le parti scelgono il confronto, anche duro e serrato, e non l’evitamento reciproco, come spesso accade – di questi tempi – nella quasi generalità dei casi della gestione pubblica in molti territori”.
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