Partita aperta o aggiustamenti tecnici o, ancora, niente per Ragusa e provincia?
Non lo sappiamo. La questione Dimensionamento Scolastico, però, dopo lo stop provvisorio alla riforma in quel di Palermo, con conseguente attesa per eventuali novità riguardanti le tensioni che avevano agitato, specie a Modica e Ragusa, la scelta del tavolo regionale, resta ancora un’incognita.
Aggravata da quanto contenuto all’articolo 5 comma 3 del decreto Milleproroghe, pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Dove si legge che “per il solo anno scolastico 2024/2025 le Regioni provvedono al dimensionamento della rete scolastica, entro e non oltre il 5 gennaio 2024, con le modalità previste dal presente comma. Fermi restando il contingente organico dei dirigenti scolastici e dei direttori dei servizi generali e amministrativi e la sua distribuzione tra le regioni definiti, per gli anni scolastici 2025/2026 e 2026/2027, dal decreto del Ministro dell’istruzione e del merito, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze n. 127 del 30 giugno 2023, le Regioni, per il solo anno scolastico 2024/2025, possono attivare un ulteriore numero di autonomie scolastiche in misura non superiore al 2,5 per cento del contingente dei corrispondenti posti di dirigente scolastico e di direttore dei servizi generali e amministrativi definito, per ciascuna Regione, per il medesimo anno scolastico 2024/2025”.
Si tratta di un “recupero” di 185 istituzioni scolastiche in tutta Italia, 18 per la sola Sicilia. E, lo ricordiamo ancora, per il solo anno 2024-2025.
A questo punto, si attende un nuovo incontro del Comitato Regionale, non sappiamo quando ne come ne perchè, all’italiana e alla siciliana, a soli due giorni dall’invio di un eventuale nuovo testo, per capire se i nodi rilevati, come detto, a Modica, Ragusa, ma non solo (vedi Pozzallo), possano tornare a galla e trovare nuove soluzioni, oppure se, come ampiamente prevedibile, visti i tempi ristretti, non si muoverà foglia.
Restiamo in attesa, come sempre, di partite che, evidentemente, non si chiudono nè al 90esimo, nè ai supplementari, nè ai rigori, ma proseguono, a oltranza, fino a sfinimento di giocatori in campo, dirigenti, accompagnatori e, da ultimo, spettatori sugli spalti. In buona sostanza, noi.
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