Refezione scolastica, dopo l’intervento del Sindaco di Comiso e dell’Assessore alla Pubblica Istruzione sui motivi della bocciatura della mozione presentata dall’opposizione, ecco la nota di Gaetano Gaglio (Lista Spiga).
“Dopo aver disertato il consiglio comunale, Sindaco e Assessore alla pubblica istruzione si risvegliano per alimentare una triste cortina di bugie sul mancato avvio della refezione scolastica a Comiso tentando di coprire la manifesta incapacità amministrativa che ha paralizzato il servizio.
O per ignoranza di cifre e reale peso del finanziario del servizio o più probabilmente in maniera strumentale per coprire la ormai conclamata incapacità amministrativa che ha impedito la partenza del servizio di refezione scolastica a Comiso, il Sindaco Schembari e l’Assessore Cubisino hanno fornito alla città dei chiarimenti sulla vicenda che di chiaro non hanno nulla.
– Parlano infatti di un servizio sostitutivo che sarebbe tutto a carico del bilancio dell’Ente quando tutti sanno che una parte la pagherebbero i cittadini, come è sempre stato;
– Parlano di insostenibilità dei costi quando in consiglio comunale, ma entrambe avevano di meglio da fare che presenziare alla seduta ovviamente, abbiamo dimostrato conti alla mano che l’aggravio di costi aggiuntivi per il Comune sarebbe solo di circa 80.000 euro, al massimo, per il 2024;
– Accusano genericamente non si sa chi di aver fatto bilanci senza copertura finanziaria quando quelli che non hanno copertura per fare partire il servizio sono solo loro in tutta la storia dell’Ente.
Abbiamo suggerito, nel massimo spirito di collaborazione e nell’interesse dei bambini e delle famiglie di Comiso, ben tre soluzioni per avviare il servizio subito dopo l’approvazione del bilancio di previsione, la cui colpevole assenza e la causa principale del blocco:
– Riparare i guasti attuali alle cucine e spostare la ristrutturazione all’estate: aggravio di costo stimato non superiore ai 15 mila euro;
– Noleggiare la cucina e procedere all’erogazione del servizio con il personale comunale: aggravio di costo stimato non superiore ai 20 mila euro.
– avviare un servizio sostitutivo per due o tre mesi in attesa della conclusione dei lavori di ristrutturazione delle cucine: aggravio massimo di costo 80.000 euro.
Ci siamo dichiarati disponibili a lavorare insieme all’amministrazione per approfondire i possibili interventi risolutivi e trovare le risorse necessarie. La risposta è stata un no su tutta la linea ed un voto contrario.
Si tratta di cifre inferiori a quelle necessarie a garantire i maggiori costi per l’aumento delle indennità di sindaco e assessori stabilito nel luglio scorso. In quel caso nessuno, tra giunta e maggioranza, ha manifestato la minima perplessità sulla sostenibilità o sull’oculatezza dell’amministrazione.
Nessuno si è sentito di fare comunicati stampa, nessuno ha informato di nulla.
Il sospetto, terribile, è che serva fare cassa tagliando i servizi e si cerchino scuse per scaricare ogni onere sui cittadini vittime dell’incapacità altrui”.
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