“Partenariato speciale pubblico privato per la gestione del castello di Donnafugata e del sistema museale della città di Ragusa: a seguito della nostra segnalazione partita a metà agosto e a seguito della proroga ottenuta grazie all’intervento del prefetto, il sindaco ha potuto ricevere più di una proposta.
Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà nella svendita o cessione quasi gratuita del patrimonio pubblico, soprattutto se fruttuoso come quello in questione, purtuttavia vediamo di buon occhio l’occasione che sta offrendo il Libero consorzio comunale di Ragusa con l’attivazione di una fondazione creata ad hoc per gestire il castello”.
Lo afferma il consigliere comunale Sergio Firrincieli che ieri sera in aula è tornato ad affrontare la delicata questione.
“Questa offerta è sicuramente migliorativa – continua Firrincieli – presentandosi con un canone di affitto nettamente superiore e più dignitoso, con una grande e importante offerta culturale e soprattutto con la partecipazione del borgo che da anni investe di tasca propria mantenendo in vita il castello. A questo punto ci chiediamo perché il sindaco non abbia atteso la scadenza delle domande prima di rilasciare dichiarazioni scomposte in merito alla gestione del castello.
Ringrazio anche la presa di posizione della deputata regionale Stefania Campo con cui ci troviamo sulla stessa lunghezza d’onda. E’ bene ricordare che i numeri riguardanti la gestione dell’antico maniero sono arrivati un mese dopo dalla nostra richiesta, il 27 settembre.
Numeri che non è stato facile recuperare e che, però, non abbiamo voluto rendere pubblici visto che era, nel frattempo, in corso una gara e si sarebbe potuta configurare una turbativa.
Insomma, ci siamo comportati in maniera differente dal primo cittadino visto che il bando era ancora aperto e che Cassì ha sempre ripetutamente parlato dell’unica offerta in possesso fino a quel momento da parte del Comune, circostanza che riteniamo discutibile su un piano etico visto che si sapeva che probabilmente sarebbero arrivate altre proposte, come poi accaduto.
Adesso, monitoreremo l’andamento dell’iter per andare a capire come andrà a finire”.
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