Dopo la protesta di lunedì scorso, sciopero con sit in congiunto a Palermo dinanzi alla sede dell’assessorato regionale alla Salute, proprio l’assessore Giovanna Volo ha comunicato alle sigle sindacali di categoria di avere istituito il tavolo di confronto richiesto in cui, oltre ai rappresentanti isolani di Fp Cgil, Cisl Fp e Uil Fpl, siederanno anche gli esponenti di Aiop e Aris Sicilia. Saranno approfondite le criticità lamentate, limitatamente agli aspetti di competenza regionale, in sede applicativa dei Ccnl della sanità privata e delle possibili correlate refluenze, ai fini del mantenimento del regime di accreditamento istituzionale con il Ssr, nel caso di strutture ospedaliere private o Rsa in cui venissero accertati eventuali fenomeni distorsivi.
“E’ intanto un grande risultato – commentano il segretario generale della Cisl Fp Sicilia, Daniele Passanisi e il segretario regionale Cisl Fp, Marco Corrao, con delega alla Sanità – l’essere riusciti a ottenere questo tavolo dopo l’istanza congiunta che già in occasione della protesta di lunedì scorso avevamo presentato all’assessore.
Ora, però, l’obiettivo è di stimolare le associazioni datoriali siciliane, attraverso l’assessorato regionale alla Salute, affinché siano sensibilizzate Aiop/Aris e Aiop/Aris Rsa e centri di riabilitazione ad avviare interlocuzioni serie per il rinnovo contrattuale. Non solo.
Sarà importante, durante i confronti al tavolo, stimolare ancora l’assessorato ad un controllo più capillare nei confronti di queste associazioni siciliane per verificare le condizioni contrattuali attuali dei lavoratori, considerato gli accreditamenti che ad oggi sono presenti e ai lauti finanziamenti extra che l’assessorato elargisce al privato, utili ad accorciare le liste di attesa.
Chiediamo che i lavoratori, prima di tutto, possano essere messi nelle condizioni di operare in sicurezza ma soprattutto con un adeguato contratto collettivo, proposto dalle organizzazioni sindacali nazionali, equiparabile a quello di molti colleghi del settore pubblico, senza minacciose ed ulteriori richieste di risorse rivolte al governo nazionale ovvero alla Regione”.
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