“Nessuna pausa dal punto di vista della gestione pratica delle acque, più che giustificabile la chiusura di qualche giorno degli uffici che si occupano di contabilità e ricevimento al pubblico”.
Parola di Iblea Acque che, evidentemente scottata dalla nota ironica del consigliere comunale di Ragusa, Gaetano Mauro, che si definiva basito vista l’emergenza idrica e la contestuale chiusura degli uffici della società, ha deciso di rispondere, con un altro messaggio social, alle critiche sollevate.
“A scanso di equivoci – sottolinea ancora Iblea Acque – gli uffici amministrativi sono chiusi al pubblico mentre continua a pieno regime l’operatività del servizio. Attivi anche tutti i canali per effettuare comunicazioni e segnalazioni a disposizione dell’utenza”.
Da parte nostra ne prendiamo atto, sottolineando però che al di là delle ironie e delle prese di posizione da una parte e dall’altra, il fatto che, una semplice comunicazione di stop alle attività, per qualche giorno, da parte di una società come Iblea Acque, sollevi tale vespaio di polemiche, soprattutto da parte dei cittadini, appare il sintomo di un problema ben più grande, ovvero la persistente emergenza idrica, l’acqua che non arriva nelle case, problematiche per cui la società stessa, invero insieme ai comuni, è vista come principale responsabile.
Il fatto che la successiva precisazione sulla piena operatività dei servizi che, al momento, interessano di più i cittadini, sia avvenuta solo dopo la polemica, mostra inoltre come il messaggio di chiusura sedi, quanto meno, fosse piuttosto scarno e oscuro. Tutto ciò che si è detto dopo non poteva essere sottolineato prima?
Comunque, Iblea Acque comunica, nell’ambito del medesimo intervento, come “le attività dei tecnici alla ricerca di nuove risorse idriche per soddisfare le necessità presenti sul territorio di Ragusa e del resto della provincia stanno proseguendo a pieno ritmo. Nonostante il caldo estremo di questi giorni, si sta lavorando intensamente per individuare alcune zone in cui dovrebbero insistere delle vecchie sorgenti e dei pozzi potenzialmente utilizzabili per il consumo umano.
Non è da escludere la realizzazione di nuovi pozzi – sottolinea ancora la società – ad esito delle preliminari valutazioni geologiche e tecniche in fase di svolgimento. I tecnici guidati dall’ingegnere Renato Savarese, proprio nella giornata odierna, stanno effettuando delle prove di portata su alcuni pozzi esistenti per individuarne la potenzialità. Nell’ambito di tali attività si sta procedendo, al contempo, alla verifica della qualità dell’acqua da destinare alla rete idropotabile di Ragusa -conclude – e si stanno valutando la possibilità di interconnessione alla rete idrica esistente e alla rete elettrica”.
Ultima domanda: solo il Comune di Ragusa o anche il resto della provincia? Anche in questo caso, un chiarimento, sarebbe necessario.
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