La long-list del socioeducativo: una opportunità per le scuole. Dichiarazione assessore alla Pubblica Istruzione, Catia Pasta.
“La long-list del socio-educativo non dà trasparenza – scrive il Pd affermando che si potrà pescare al suo interno – senza alcun criterio oggettivo”.
Non è mia abitudine farlo, ma onde evitare che informazioni errate vengano divulgate per fini politici, rischiando di danneggiare il mondo della scuola e in questo caso soggetti particolarmente fragili, ritengo necessario fare alcune considerazioni.
Ci si interroga sull’oggettività dei criteri. Al pari della precedente graduatoria potranno far parte della long-list solo i professionisti che sono in possesso di determinati requisiti.
Ribadito quindi che tutti i professionisti sono oggettivamente e meritoriamente idonei, occorre poi specificare che non è il Comune ad assumerli, ma che l’assunzione è in carico agli istituti scolastici. La procedura concorsuale risulta quindi inadeguata perché non sono soggetti a diretta gestione del Comune; inoltre, i costi di gestione e i tempi della tipica procedura concorsuale sono eccessivi rispetto al valore funzionale della stessa.
Per meglio comprendere: al precedente concorso sono pervenute e quindi sono state valutate circa 668 istanze, procedura che ha chiesto più di un anno di lavoro e che ha dato solo al 10,5% dei partecipanti la reale possibilità di mettere a disposizione la propria professionalità. Molti, poi, i professionisti fuori sede partecipanti che sistematicamente rifiutavano ogni chiamata.
In media annualmente si hanno poco più di 40 professionisti assegnati alle scuole per un servizio non obbligatorio, ma che riteniamo necessario e utile, pagato interamente dal Comune per un importo di circa 220.000,00 euro annuo.
Ma la strada della long-list non è stata scelta solo per una questione burocratica e di tempi delle procedure.
La differenza principale tra graduatoria e long-list sta nel fatto che alle scuole non verrà dato un ordine obbligatorio di scelta ma una lista di professionisti competenti dalla quale selezionare le figure identificate a mezzo di una proposta progettuale.
La long-list, consentirà alle scuole la possibilità di scegliere il professionista di cui ha bisogno tenendo conto di più fattori: titoli certamente, ma anche competenze specialistiche per casi specifici presenti in alcune scuole piuttosto che in altre, esperienza in un determinato ambito e soprattutto la capacità gestionale di eventuali casistiche con studenti che presentano particolari situazioni di disagio e difficoltà.
Ci siamo chiesti: perché uno studente, dopo esser stato ben seguito da un determinato specialista e magari aver sviluppato una relazione tale da riuscire a trarne beneficio, dovrebbe cambiare le sue relazioni sulla base di una nuova graduatoria? Con una long-list noi diamo alle scuole, e quindi indirettamente anche alle famiglie, la possibilità di cambiare o di proseguire, la libertà di scegliere cosa è più opportuno soprattutto in presenza di casi peculiari.
Di base ci sarà comunque la garanzia dei requisiti di accesso e della professionalità”.
1,310 visualizzazioni totali, 3 visualizzazioni oggi