Emergenza caldo nel settore Igiene Ambientale. Appello della Cgil Ragusa ai sindaci perché emanino ordinanze restrittive comunali al fine di evitare il rischio infortuni.
“La stagione estiva – sottolinea la Cgil – sta per entrare nel vivo con elevate temperature che come è noto possono causare malori o ridurre capacità di attenzione del lavoratore, aumentando il rischio di infortuni.
Per tali ragioni, il comparto dell’igiene ambientale della FP CGIL di Ragusa invita i sindaci e gli amministratori dei comuni, nell’esercizio delle loro prerogative istituzionali e al fine di prevenire gravi pericoli che possono minacciare cittadini – lavoratori – a emettere ordinanze, che in relazione alle previsioni meteo blocchino le attività del settore dell’Igiene Ambientale nella fascia oraria ove si preveda, in relazione ai bollettini Sias della Protezione Civile, di superare le temperature stabilite dalla legge.
“Da anni ci battiamo, commentano Nunzio Fernandez, segretario generale della FP CGIL di Ragusa e Graziana Stracquadanio responsabile dell’Igiene Ambientale della FP CGIL di Ragusa, per aumentare il livello di sensibilità sulla questione caldo durante i mesi estivi nei luoghi di lavoro con diretta esposizione all’aria al sole. La questione si è trasformata in una vera e propria emergenza, che nonostante le nostre ripetute campagne di sensibilizzazione, utile ad alzare il livello di attenzione, non ci hanno restituito (dati alla mano) i risultati sperati in termini di sicurezza e prevenzione.
In materia di riconoscimento di cassa integrazione guadagni per eventi meteorologici è chiarissimo: quando si toccano i 35 gradi centigradi, in assenza di azione organizzative in grado di mitigare il rischio all’interno dei cantieri, bisogna stoppare le attività lavorative.
Nel 2023 diversi comuni siciliani hanno prodotto le prime ordinanze restrittive comunali per il nostro settore. Nel maggio del 2024 è in stesura finale il protocollo in seno alla Regione Sicilia che invita tutti i sindaci dei comuni del territorio siciliano “….affinché gli stessi si adoperino per emanare specifiche ordinanze – conclude la Cgil – che vietino lo svolgimento di tutte quelle attività esposte al rischio termico…..”.
6,035 visualizzazioni totali, 9 visualizzazioni oggi