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Fondi Fsc, Poidomani (FdI) attacca il Sindaco di Ragusa Cassì

“Il civismo? Ce ne stiamo rendendo conto sempre di più. Una sorta di boomerang di cui piangono le conseguenze i ragusani.

E non ci venite a raccontare, con precarie difese d’ufficio e tentativi di arrampicamento sugli specchi, che il Comune capoluogo ha preso le stesse somme di altri enti locali territoriali del circondario perché non è così.

E neppure che siamo la prima stazione appaltante in Sicilia. Ma che c’azzecca in questo contesto? In pratica, si vuole spacciare come fondi erogati a favore della comunità cittadina, ad esempio, quelli ingenti destinati per il Tmb di Cava dei modicani di cui usufruiranno, giustamente, anche altri Comuni.

E non può fare testo che questi fondi siano destinati a Ragusa per il fatto che l’impianto comprensoriale è situato nel capoluogo.

O, ancora, riteniamo risorse utili quelle legate al secondo stralcio del teatro Concordia o della ristrutturazione del foro Boario quando si tratta di una certificazione di percorsi che già erano stati avviati, in entrambi i casi, dalle precedenti amministrazioni, differenti dalla giunta Cassì bis? In realtà, le molte ricadute che avrebbero potuto esserci per il nostro territorio cittadino non ci sono state”.

Il coordinatore cittadino di Fratelli d’Italia, Luca Poidomani, è molto critico nei confronti della giunta Cassì con riferimento alla suddivisione dei fondi dell’accordo di coesione sociale.

Ancora più critico dopo avere letto la difesa d’ufficio del primo cittadino.

“In una parola, senza girarci troppo attorno – ancora Poidomani – è stato un vero e proprio fallimento. Ragusa, il capoluogo, ha ottenuto solo l’1,35% delle somme disponibili che ammontano a circa 200 milioni di euro. Le altre somme di cui parla Cassì arrivano da enti sovraordinati, che nulla c’entrano con tutto quello che di importante avrebbe potuto realizzare il nostro Comune.

Ad esempio, le periferie (penso, ad esempio, a contrada Puntarazzi, ma anche altri quartieri) soffrono di una carenza atavica legata all’assenza del sistema fognario.

Perché non si è pensato di procedere in questo senso, soprattutto dopo i fallimenti che già erano stati registrati in proposito su altri versanti? Ci sono intere zone della città dove la pubblica illuminazione fa registrare defaillance notevoli. Non si sarebbe potuto progettare qualcosa a tal riguardo?

Inoltre, la viabilità cittadina si trova ancora al palo, nonostante gli annunciati interventi che, solo in parte, sono stati realizzati. Non si poteva sfruttare questa occasione per rifare completamente la rete viaria? E, poi, da secoli attendiamo i lavori per il parcheggio multipiano della discesa Peschiera a Ibla.

Non poteva essere questa l’occasione giusta? Inoltre, gli amici di San Giacomo lamentano da tempo immemorabile disagi e criticità legati alla pubblica illuminazione e alla viabilità. Anche in questo caso, attraverso un’apposita progettazione, non si sarebbe potuto fare qualcosa con queste risorse economiche? Non siamo stati capaci di progettare, siamo stati distratti, non ci abbiamo creduto, o cos’altro? Ma non eravamo i più bravi? Qualcosa, dunque, non quadra”.

Diverso, poi, il discorso politico, come aggiunge ancora Poidomani, che, in qualche modo, aggrava il quadro complessivo.

“L’estremizzazione del civismo, se ne renda conto il sindaco Cassì – continua il coordinatore meloniano – non sta affatto dando buoni frutti. Anzi, abbiamo a che fare con una maggioranza spaccata e con una situazione politica che, in tutta sincerità, è assolutamente frastagliata.

Proprio il primo cittadino dà l’impressione che da quando è iniziato il giro di boa a tutto sembra interessato tranne che a realizzare opere che abbiano una certa ricaduta effettiva per i ragusani.

E’ mancato un autorevole raccordo politico, è fin troppo evidente, che avrebbe evitato alla nostra città questa magra figura. Prendere addirittura molto meno rispetto a Comuni di gran lunga meno popolosi come Ispica, ad esempio, la dice lunga su come l’attenzione da parte della giunta Cassì sia venuta a meno, checché ne dica il sindaco.

Vogliamo continuare ancora a sbattere contro questa formula esasperata di civismo? Prego, si accomodi il primo cittadino. Però evitiamo che tutto ciò vada a penalizzare i ragusani che, certo, non meritano queste disattenzioni. Il capitolo Fsc, lo ribadiamo, è stato un fallimento. E di ciò occorre molto semplicemente e umilmente prendere atto”.

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