In effetti, il dato numerico, seppur spiegabile in vari modi, è impietoso.
Il Comune Capoluogo, Ragusa, è 11esimo su 12 enti locali iblei, per assegnazione delle risorse da Fondi Fsc.
Nel merito, un rilievo che il consigliere comunale Sergio Firrincieli, fa suo.
“Appena 2.700.000 euro per la città di Ragusa a fronte dei 200 complessivi che erano a disposizione rappresentano uno schiaffo per la nostra collettività che oggi piange una mancanza di autonomia, una mancanza di posizione, una mancanza di personalità politica nei confronti dei referenti politici regionali e nazionali”. Lo ha detto ieri sera in Consiglio comunale il capogruppo del movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, a proposito di fondi Fsc con riferimento al fatto che “non è possibile che il Comune capoluogo abbia svolto in proposito il ruolo di Cenerentola rispetto ad altri centri iblei (Modica 30 mln, Vittoria 40, Scicli 19) perdendo l’occasione del passaggio di un treno che difficilmente si ripeterà, almeno a breve”.
Dello stesso tenore, l’intervento della consigliere comunale Rossana Caruso, “A Ragusa? Le briciole che rimangono sulla tavola prima di sparecchiare. Due milioni e 700mila euro per il restauro dell’ex cinema Marino e per la manutenzione del Foro Boario in vista della Fam. Tutto qua. Non ci sono più urgenze in città. Sistema viario, infrastrutture, ambiente. L’Amministrazione di Ragusa non ha ravvisato la necessità di chiedere aiuto alla Regione. Oppure non avendo mai voluto instaurare un dialogo politico con i rappresentanti regionali e nazionali, si è trovata isolata, chiusa nel suo guscio, arroccata nelle sue idee intransigenti che precludono qualsiasi ipotesi di collaborazione istituzionale con chicchessia. Eppure, non è che mancherebbero le criticità da risolvere. Mi riferisco alla mancanza di servizi primari nelle contrade, di un adeguato sistema fognario, di illuminazione in numerose zone periferiche. E, ancora, gli allacci idrici. La carne al fuoco è molta ma evidentemente l’indirizzo politico va in un’altra direzione. Qualsiasi siano però gli obiettivi perseguiti dall’Amministrazione comunale, ci piacerebbe comunque conoscerli: sarà necessario instaurare un dialogo politico. Volenti o nolenti. Se no continueremo a sostare nella zona bassa della graduatoria delle città con progetti finanziati. Oggi abbiamo perso un treno che non passerà più, i Fondi di sviluppo e coesione dei quali hanno invece usufruito tutti i capoluoghi di provincia siciliani”.
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