I grandi spiriti hanno sempre trovato la violenta opposizione delle menti mediocri. Una frase celebre, questa, che Enzo Carpentieri era riuscito a smentire. Come? Con il fatto che, nonostante la sua evidente capacità, in innumerevoli campi imprenditoriali, sociali, sportivi, la sua bontà d’animo e il suo modo di fare diretto e insieme dolce, riusciva a mettere a proprio agio tutti.
La sua scomparsa, ormai quasi cinque anni fa, non ne ha mai sopito la memoria, che vive, sia attraverso la sua famiglia che le sue opere.
Ancora oggi, chi ne parla, lo fa sempre con un misto di rimpianto, per il fatto che non ci sia più, e soddisfazione, per averlo conosciuto e aver magari, lavorato con lui o per lui, o aver scambiato anche solo quattro chiacchiere.
E’ questo, probabilmente, lo stile più profondo dei grandi uomini.
Per questo, il premio Nazionale “Principe della Cultura 2024”, che sarà assegnato a lui oggi, alla memoria, con una cerimonia in programma alle 18 nello spazio Cultura Meno Assenza di Pozzallo, è la chiusura perfetta di un cerchio.
Un momento che non è solo la memoria delle innumerevoli imprese imprenditoriali, sociali, sportive che Enzo era riuscito a compiere nel corso di tutta la sua vita, anticipando i tempi e diventando un vero e proprio pioniere in diversi settori della comunità modicana e non solo. E’ il segnale che chi riesce, in vita, a raccogliere attorno a sè tanto affetto, non è solo un uomo intelligente, capace, generoso, amato, ma è molto di più di se stesso e della sua storia. Un orgoglio, per la città e per la sua famiglia, che continua ad emanare un’aura positiva che va ben oltre la propria vita terrena
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