Integrazione, condivisione e idea di pace. Sono temi importanti, attuali e su cui la Fondazione Confeserfidi lavora e si impegna. Ed è in questo senso che va letta l’iniziativa condotta in collaborazione con MH – Casa delle Culture, Namastè e la Comunità Islamica Culturale di Scicli, ai civici 1, 2 e 3 di via Arco Castro da venerdì prossimo, 24 maggio.
Quel giorno infatti, si apre la mostra ‘Belcane racconta il suo sbarco a Scicli’, alle 18:30, nello spazio multifunzionale della Fondazione. Il titolo è volutamente provocatorio: la mostra racconta i ragazzi delle comunità coinvolte attraverso un oggetto significativo del proprio viaggio, rappresentativo del loro approdo a Scicli che porteranno e mostreranno.
“L’obiettivo – spiegano la dottoressa Martina Mililli, presidente della Fondazione Confeserfidi e la dottoressa Paola D’Antoni, componente del CdA dell’organismo culturale – è quello di stimolare la riflessione sul tema della migrazione e dello straniero, inteso non come l’invasore nemico ma come individuo con la propria storia di sofferenza, viaggi spesso forzati e di vita da raccontare, proprio come ognuno di noi che abbiamo avuto la fortuna di nascere, crescere e vivere nello stesso luogo”.
Le storie di migrazione accomunano popoli antichi e moderni e senza commistioni, condivisioni, mescolanze anche del passato, la Sicilia non sarebbe quella che è oggi. “Come Belcane che affrontò un lungo viaggio per giungere sulle coste di Donnalucata – concludono la dottoressa Martina Mililli e la dottoressa Paola D’Antoni – ogni ragazzo, ognuno che sarà protagonista di questa mostra/evento, porterà una parte del proprio vissuto in un’esposizione unica che vuole celebrare la ricchezza delle esperienze umane e dell’accoglienza e condividere momenti di confronto e di testimonianza”.
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