La Rete 25 Novembre alza la voce per ricordare che il 22 maggio 1978 è una data che non si intende dimenticare!
Oggi pomeriggio, a partire dalle ore 18.30, saremo presenti in piazza Libertà, davanti all’ingresso del Consultorio 1 di Ragusa, luogo simbolo della battaglia che la Rete 25 Novembre intende portare avanti per salvaguardare una legge che è stata il risultato di anni di dure lotte per l’affermazione di un diritto: quello delle donne di poter interrompere una gravidanza non voluta. Quello che fino a quel momento era punibile come delitto, diventava finalmente un DIRITTO.
Non più aborti clandestini, morte, pericolo, vergogna, paura, colpa. Non più gravidanze indesiderate portate a termine perché obbligate da una legge fascista (il Codice Rocco). Da quel giorno le donne hanno potuto scegliere sui loro corpi e sulle loro vite. Le donne sono state finalmente libere di autodeterminarsi.
La legge 194, nonostante non sia una legge “perfetta”, in questi 46 anni ha tracciato la via di uscita da secoli di soggezione delle donne ai ruoli di genere imposti dal patriarcato. Per questa ragione, la Rete 25 Novembre la difende da ogni attacco, diretto o indiretto, da parte di chi vorrebbe tornare indietro di mezzo secolo, come il recentissimo assist della maggioranza parlamentare alle associazioni antiabortiste, cattoliche e di estrema destra, che imperversano nei consultori e nei reparti ospedalieri (per di più finanziate con fondi pubblici!). O la macabra proposta di legge che vorrebbe obbligare le donne ad ascoltare il battito cardiaco del feto prima dell’aborto.
Difendere la 194 per noi significa “Non un diritto di meno”. Vuol dire lottare per eliminare tutte le ambiguità e le contraddizioni che in questi 46 anni hanno permesso alle forze reazionarie di stravolgerne l’applicazione.
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