“Basta morti sul lavoro”. Un’accorata e forte denuncia scritta su due striscioni che hanno giganteggiato sui lati del Ponte Vecchio di Ragusa.
Una denuncia che ha simboleggiato le quattro ore dello sciopero generale proclamato da CGIL e UIL per tutti i settori privati e in tutto il Paese ancora sconvolto dalla tragedia sul lavoro di Suviana che ha mietuto cinque vittime.
Lo sciopero a Ragusa si è manifestato con un SIT – IN dalle ore 10.00 alle 12.00 con molte maestranze venute a testimoniare in tuta da lavoro.
Al centro della la piattaforma vertenziale un patto per la Salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro dove si reclama una maggiore presenza degli enti di controllo dell’ASP e dell’ispettorato del lavoro che in provincia nei fatti non registra l’adeguata attività nei controlli dei cantieri. Né la Regione pianifica seriamente l’ingresso di nuovi ispettori.
E’ l’ennesimo presidio che facciamo, dichiara Giovanni D’Avola, segretario della UIL Sicilia e Area Vasta con delega su Ragusa, dopo quello fatto con i dipendenti Enel e gli edili. E’ ineludibile una soluzione legata al coordinamento delle strutture produttive sulla prevenzione e formazione alla sicurezza che operano in provincia, così come abbiamo chiesto al Prefetto di Ragusa. Non è possibile che un lavoratore che esce di casa per andare a lavorare non abbia più la certezza di ritornarvi. Il 20 aprile a Roma sul tema si svolgerà una manifestazione nazionale per fare sentire la nostra denuncia alta e forte”.
Il tema della sicurezza sui luoghi di lavoro sta diventato di estrema urgenza in tutti i settori produttivi del Paese e in Sicilia. Nell’isola negli ultimi quattro anni si è registrato un decesso ogni quattro giorni, senza dover contare i feriti più o meno gravi.
Peppe Scifo, segretario generale della CGIL di Ragusa ha così commentato lo sciopero generale di oggi: “E’ del tutto evidente che nei settori dove ci sono lavoratori irregolari e precari prolifera l’insicurezza e la cattiva salubrità nei luoghi di lavoro. Mi riferisco all’edilizia e all’artigianato.
Scarsa l’attività degli enti di controllo e prevenzione che fanno capo all’ASP per non parlare della ridottissima attività dell’ispettorato del lavoro a Ragusa nel mentre su questo settore registriamo il silenzio e l’indifferenza della Regione Sicilia nel potenziare sensibilmente gli organici.
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