Tornano a Comiso le giornate FAI di Primavera, sabato 23 e domenica 24 marzo prossimi, con le visite guidate dagli studenti apprendisti ciceroni del Liceo Classico Carducci Comiso sui “Luoghi di Gesualdo Bufalino” nelle fasce orarie 10-13 e 16-18.30. Un’attività che vedrà impegnati gli studenti nell’ambito di un’esperienza di cittadinanza attiva, e la scuola nell’esplicazione del Progetto A.U.R.E.US al quale, insieme ad altri prestigiosi licei classici, ha aderito da tempo aderito.
Il percorso “I luoghi di Gesualdo Bufalino” inizia dal cortile interno dell’ex mercato ittico, dove ha sede la Fondazione Gesualdo Bufalino, prima tappa del tour. Si prosegue, poi, in via degli Studi dove Gesualdo Bufalino frequentò dal 1937 al 1938 le ultime due classi del liceo, per raggiungere il vicino Circolo di Cultura Casmeneo, dove trascorreva due ore piacevoli in compagnia degli amici tra partite di bridge, scala quaranta o con gli scacchi.
Quarta tappa è la Piazza Fonte Diana, che dallo scrittore Bufalino è definita il centro della vita cittadina, nella quale era solito passeggiare con gli amici. Quinta tappa è la sede della Pro Loco, associazione con la quale ha collaborato assiduamente per diverse manifestazioni culturali. Da esse si raggiunge il quartiere del Pero, con il Castello Aragonese, Il Teatro Naselli e l’ex chiesa del Tumino da dove si torna verso Piazza delle Erbe per osservare il sagrato della Chiesa Madre di Comiso, e raccontare “una secolare e memorabile guerra di santi, regolata da canoni e ricorrenze che è proibito tradire.” Non può mancare una sosta davanti l’ingresso dell’ex Cineteatro Vona, dove lo scrittore Gesualdo Bufalino, da appassionato cinefilo qual era, andava quasi ogni sera.
Ultima tappa è la mostra fotografica allestita in occasione delle Giornate Fai di Primavera: si tratta delle foto del libro “Comiso ieri – Immagini di vita signorile e rurale. Il tempo in posa”, per il quale Bufalino scrisse una memorabile Introduzione, notata da Leonardo Sciascia e da Elvira Sellerio, vero e proprio esordio letterario di Gesualdo Bufalino. Sono fotografie di fine Ottocento e inizio Novecento che si devono alla passione di Gioacchino Iacono e Francesco Meli, quest’ultimo poi fotografo per professione. Sono scatti di grande rilevanza antropologica che riportano a un tempo ormai lontano.
Sfila sotto lo sguardo del visitatore un campionario di tipi che, immortalati nel fotogramma, offrono il quotidiano di due classi: i signori e i contadini.
Il percorso vuole incuriosire il visitatore/lettore e invitarlo a ritornare a Comiso, “città-teatro”, per scoprirne i suoi tesori.
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