“Sarà remunerativo e congruo l’importo posto a base di gara per la formulazione dell’offerta economica a ribasso per il servizio di trasporto pubblico locale nel contesto della gara indetta dall’amministrazione comunale che dovrà decorrere a partire dall’1 aprile per 18 mesi a cui va aggiunta una eventuale proroga di sei mesi?
E’ una domanda più che legittima quella che poniamo all’amministrazione comunale dopo avere preso atto dei contenuti del disciplinare di gara i cui termini di scadenza sono stati spostati ben due volte prima al 25 e, ora, in queste ore, al 28 marzo dopo che, inizialmente, la stessa scadenza era prevista per il 18 di questo stesso mese”.
E’ quanto sottolinea il consigliere comunale del movimento Cinque Stelle, Sergio Firrincieli, dopo avere preso atto di alcune presunte anomalie. “Intanto – spiega Firrincieli – bisognerebbe chiedersi in che modo il servizio potrà partire dall’1 aprile quando la scadenza è stata fissata per il 28, cioè giovedì prossimo, quindi in piena Settimana santa caratterizzata da alcuni giorni festivi. Ce la si farà in tempo a espletare le procedure, nonostante tutto, oppure quella dell’1 aprile è una data che consentirà alla giunta Cassì di preparare il pesce d’aprile alla cittadinanza? Poi, facciamo notare qualche particolare che, secondo noi, merita di essere approfondito. La base d’asta, quindi è presumibile un ribasso, ammonta a 2,6 milioni di euro. Le linee urbane sono 12, di cui 5 feriali, 2 festive, 2 stagionali (Ibla, castello di Donnafugata), 2 nei giorni del venerdì, nei festivi e nei prefestivi, 1 giornaliera. Viene altresì prescritto di utilizzare autobus esclusivamente di proprietà alimentati di preferenza a metano; viene richiesta la disponibilità di almeno due veicoli aggiuntivi in caso di fuori servizio non programmato di uno dei mezzi impegnati. Sulla base di calcoli effettuati in maniera empirica, tutto ciò contempla un costo di 108mila euro ogni mese il che, suddiviso per le 12 linee a massimo regime, fa circa 300 euro al giorno per linea oltre l’incamero dello sbigliettamento (proventi dalla vendita di abbonamento e ticket).
Potremmo dire che la sostenibilità economica è pressoché fallimentare visto che occorrerebbero due autisti al giorno per ogni linea oltre uno di riserva per garantire la fruizione di ferie, permessi o casi di assenza giustificata per malattia, senza ancora considerare i consumi, manutenzione, pulizia e sanificazione del vano passeggeri. Altre spese, poi, per l’obbligo di istituire un front office a Ragusa, con ulteriori impegni per la società che appalterà il servizio in termini di affitto, consumi energetici, telefonici e internet, pulizie, personale per garantire l’apertura al pubblico. In più è inaccettabile il fatto che la linea di Marina sia ritenuta extraurbana e non praticabile all’interno dell’appalto. Sarebbe la linea più remunerativa, soprattutto nei mesi estivi, e non si comprende perché non debba essere inglobata all’interno dell’appalto piuttosto che affidarla a un privato. Non sarebbe, forse, una delle linee più importanti sul piano della sostenibilità?”.
“A questo punto – aggiunge Firrincieli – ci viene da pensare che deve già essere pronto un operatore, e vorremmo capire in che modo lo è, se dall’1 di aprile il servizio dovrebbe partire. Operatore che, in tre giorni, ammesso e non concesso che l’istruttoria delle pratiche di gara si risolva in un amen, nel giro di pochissimo tempo dovrebbe acquistare o mettere a disposizione i mezzi, ingaggiare il personale (rispetto a cui, tra l’altro, è prevista una clausola sociale che riguarda tre unità) e avviare il servizio. Operatore che, non essendosi fatto bene i conti, sarebbe pronto ad attivare questa avventura senza sapere ciò a cui andrà incontro. Non vorremmo, però, cadere nella trappola secondo cui la gara non si rivelasse congrua, economicamente parlando, e poi si decida di predisporre un aumento di somme sul contratto già in essere”.
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