Otto marzo e mondo del lavoro, la riflessione della Segretaria Provinciale Cgil Ragusa con delega alle politiche di genere, Tiziana Celiberti.
“La CGIL di Ragusa ha deciso di scendere in piazza insieme ad altre realtà del territorio perché è importante farsi sentire, soprattutto in giornate significative come questa dell’8 marzo – dichiara Celiberti – ancor di più quest’anno in cui è stato scelto come leit motiv della manifestazione la lotta per il lavoro.
È necessario ricordarsi ogni giorno delle donne che lavorano e lottare sempre affinché tutte raggiungano pari dignità e pari retribuzione, rispetto agli uomini, che svolgono il loro stesso lavoro.
Bisogna ancora lavorare tanto affinché ci sia un vero cambio di rotta nelle politiche del lavoro a vera tutela delle lavoratrici che spesso sono impegnate, oltre che fuori, anche dentro le mura domestiche in cui svolgono, senza alcuna retribuzione, lavori di cura della casa e dei familiari.
Bisogna fare attenzione vigilando nei posti di lavoro per svolgere prontamente azioni di contrasto alla violenza e al mobbing. Informare e formare – prosegue la sindacalista – le lavoratrici sui loro diritti dovrebbe essere un dovere per i datori di lavoro così come lo è formare le lavoratrici e i lavoratori sulla sicurezza nei luoghi di lavoro. Realizzare percorsi che aiutino nella crescita personale di consapevolezza dei meccanismi che sottendono alla violenza ricordando che prima ancora della violenza fisica c’è la violenza psicologica a cui spesso le donne sono sottoposte.
Ci sono dinamiche culturali legate al timore del giudizio altrui ancor ben salde nella cultura sociale del nostro Paese, soprattutto nei piccoli centri e al Sud.
Anche per questo il lavoro come strumento di autodeterminazione e libertà è fondamentale: – conclude la Celiberti – la stabilità occupazionale, l’indipendenza economica per poter affrontare l’uscita dalle dinamiche di sottomissione che possono sfociare nella violenza”.
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