Il coordinamento regionale dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia (ANPI) Sicilia interviene sulla questione dell’intitolazione del Museo Archeologico di Ragusa a Biagio Pace, esprimendo ferma condanna e preoccupazione per tale decisione.
“Biagio Pace, – spiega l’Anpi – oltre ai suoi contributi nel campo dell’archeologia, ha avuto un ruolo di rilievo nella politica fascista, aderendo al regime sin dall’inizio e ricoprendo incarichi significativi durante quel periodo oscuro della storia italiana.
Questa scelta non solo rischia di offuscare il ruolo e la memoria di archeologi illustri siciliani, ma sembra anche riscrivere una narrazione storica distorta e revisionista.
L’ANPI Sicilia si chiede se l’Assessore Scarpinato – esponente di Fratelli d’Italia -, responsabile della decisione, abbia tenuto in considerazione la storia dell’illustre archeologo di fama internazionale, nato in provincia di Ragusa, Antonino Di Vita che ha contribuito alla realizzazione del Museo regionale archeologico ibleo, così come di altri archeologi di fama mondiale anche loro nati in provincia di Ragusa: Paolo Enrico Arias e Giovanni Uggeri; prima di procedere con l’intitolazione a Biagio Pace.
Anche Sinistra Italiana, si schiera contro l’intitolazione.
“Prima che qualcuno alzi il dito per sollevare la banale eccezione che “il personaggio fu prima di tut-to un importante studioso e storico indipendentemente dal colore politico”, ricordiamo che Biagio Pa-ce camminava a braccetto con Filippo Pennavaria, sottosegretario del governo di Mussolini, e fu un importante promotore delle idee belliche e assassine mussoliniane.
La federazione provinciale di Sinistra Italiana ritiene inaccettabile che si possa intitolare un museo di interesse civico e culturale ad un personaggio, Biagio Pace, che fu tra i maggiori esponenti di un re-gime dichiarato- fortunatamente ancora oggi- anticostituzionale”.
1,853 visualizzazioni totali, 4 visualizzazioni oggi