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Sabato al Duemila di Ragusa “Pensaci Giacomino”

“Pensaci, Giacomino!” rappresenta uno dei lavori in cui Pirandello riesce a dar corpo con più intensità a una critica profonda e assolutamente lontana da tentazioni qualunquistiche di quelle convenzioni sociali, di quell’ipocrisia, di quelle maschere con le quali la gente comune traveste la propria assenza di principi etici. Sabato sera, alle 21, sarà portato in scena da Pippo Pattavina, iconico attore siciliano, con la regia di Guglielmo Ferro, al Duemila di Ragusa nell’ambito della stagione di Teatro in primo piano che grande successo ha già riscosso. Il botteghino in via Carducci 265 dal lunedì al venerdì dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18,30. Vendita online su assteatroinprimopiano.com.

Il professor Agostino Toti, insegnante ginnasiale, è piuttosto anziano ed è screditato agli occhi di alunni e colleghi. Solo contro tutti, si sente impossibilitato nel continuare a insegnare. Toti cova del risentimento nei confronti dell’intera società. Per ottenere una rivalsa nei confronti di quello Stato cui imputa il suo fallimento, prende per moglie una ragazza giovanissima, Lillina. Lillina è incinta di un giovane del paese, Giacomino, ma questo non distoglie Toti dal suo proposito, né sembra turbarlo più di tanto. “Sì, è vero. Pensaci, Giacomino! – afferma il regista Ferro – rappresenta per me uno dei lavori in cui Pirandello riesce ad esprimere meglio la sua visione della società. Toti non appare come un vinto, né una figura triste o malinconica, di vecchio ingrigito dai propri pensieri. È anzi l’unico che esce vincitore in una guerra dalla quale tutti escono sconfitti; il più intelligente, in fondo, quello che sente di poter scegliere, di essere padrone della propria vita, delle proprie certezze, dei propri errori, pronto a pagare, a sentire tutto sulla pelle con coraggio. Non è il candore senile a impegnare il personaggio, ma l’acutezza mentale, il profondo rigore etico, la coerenza tagliente, quello che infastidisce; perché fa pensare, perché mette di fronte ognuno di noi alla nostra ridicola apparenza di fantocci impegnati in rituali spogli di ogni significato, decisi da qualcun’altro e accettati per comodità”. Un appuntamento di grande spessore, da non perdere. Sul palco anche Debora Bernardi, Diana D’Amico, Francesca Ferro, Giuseppe Parisi, Giampaolo Romania, Riccardo Tarci e Aldo Toscano.

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