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Comiso, Aeroporto: “rischio cattedrale nel deserto”

“Che fine ha fatto l’aeroporto di Comiso?”. E’ quanto si chiede il coordinamento provinciale di Italia Viva Ragusa con una serie di riflessioni.

“Negli scorsi mesi – dicono la presidente provinciale Marianna Buscema unitamente al responsabile regionale del turismo di Iv, Peppe Perna – ricorderete la vicenda Schifani-Ryanair con conseguente abbandono dello scalo ragusano da parte della compagnia low cost più importante nel mercato europeo. Già ai tempi, come Italia Viva Sicilia, avevamo esortato il presidente Schifani ad optare per il dialogo sia con la compagnia irlandese che con Ita Airways al fine di implementare le tratte aeree da e per la Sicilia orientale. Sfortunatamente si è preferito il “gioco duro” ed ecco il risultato. Ad oggi Ryanair ha portato i suoi aerei in altri scali; Ita Airways, che applica lo sconto del 25% per i residenti in Sicilia, non ha più voli da o per Comiso e le compagnie aeree che Schifani ha annunciato in pompa magna come sostitutive non hanno investito come previsto lasciando diventare l’aeroporto Pio la Torre una cattedrale nel deserto. Il silenzio del governo regionale su una vicenda così importante è vergognoso”.

“La stagione estiva è alle porte – ancora da Italia Viva – e piuttosto che occuparsi della programmazione della stessa per stimolare il turismo in entrata, questo governo regionale pensa solo alla spartizione delle poltrone.

Gli imprenditori del comparto turistico della provincia di Ragusa e di tutto il circondario lamentano un calo evidente di visitatori, i lavoratori dello scalo aeroportuale hanno il terrore che possano perdere il lavoro da un giorno all’altro, le strutture ricettive temono di non riuscire più a raggiungere il numero di presenze preCovid e in risposta Schifani e i suoi assessori fanno orecchie da mercante.

Come Italia Viva proponiamo una cabina di regia che coordini gli scali siciliani con l’obiettivo di valorizzare quest’ultimi. Inutile millantare la costruzione di altre infrastrutture come l’aeroporto di Agrigento: occorre piuttosto programmare, di concerto con le compagnie, il traffico aereo in entrata ed uscita in modo da gestire un flusso costante di turisti, destagionalizzare, grazie al nostro clima mite, il “prodotto Sicilia” e puntare ad un’omogeneità dei servizi rendendo più funzionale l’accessibilità agli scali esistenti”.

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