Dopo l’intervento del segretario della Camera del Lavoro di Modica, Salvatore Terranova, sulla questione dei due ascensori del condominio del lotto 46 di Treppiedi Nord e la successiva replica, a mezzo stampa, del commissario Iacp Santoro, il quale aveva provato a fare il punto della situazione, si registra una nuova replica dello stesso Terranova.
Terranova, sulla base delle dichiarazioni di Santoro, secondo cui uno dei due ascensori “sia fruibile solo “al bisogno e per far fronte alle necessità”, come Camera del Lavoro di Modica riteniamo fare, evitando polemiche, solo alcune serene precisazioni. In primo luogo, appare opportuno significare, come da informazioni forniteci, che l’ascensore in questione, utilizzato una sola volta per rispondere ad una specifica e seria esigenza, si è bloccato, con all’interno la persona per la quale esso era stato temporaneamente attivato. In ragione di ciò, asserire, come ha fatto il Commissario, che l’ascensore può assolvere le sue funzioni nei casi di necessità ci sembra una considerazione un po’ particolare, sulla quale sospendiamo ogni valutazione. Potrebbe essere rischioso ri-metterlo in funzione, senza prima non verrà manutentato, anche per casi isolati e specifici.
Inoltre, va detto che i materiali di questo ascensore, la cui manutenzione straordinaria è in capo all’Iacp, dovevano essere ritirati Venerdì (22 Dic.) pomeriggio a Catania, ci risulta invece che il tecnico incaricato è andato a Catania per prenderli Sabato mattina (23 Dic.) e nel pomeriggio dello stesso giorno li ha consegnati al Condominio e poi è andato via, ritenendo in maniera autonoma di non iniziare le attività di ripristino della macchina. Non solo, abbiamo più volte compulsato il Direttore amministrativo dell’Iacp, che sin qui possiamo dire essersi comportato in maniera civile e anche con grande disponibilità, chiedendogli di formalizzare, con apposito atto scritto, al tecnico incaricato di procedere, dato che era in possesso di tutto l’occorrente per fare la manutenzione, urgentemente alla riparazione dell’ascensore, visto che il non poterlo utilizzare, come è ovvio, determinava e determina una condizione di mancata sicurezza in caso di urgenze, come dire un problema di sicurezza pubblica per chi, per proprie condizioni, è impossibilitato a camminare o ne è impedito. Non ci è dato sapere cosa abbia poi deciso l’Iacp, a cui va dato comunque il merito di aver provveduto, in maniera solerte, ad adottare gli atti amministrativi per l’acquisto dei materiali e per assegnare l’incarico. Se ci è consentito fare una riflessione, secondo noi è mancato l’ultimo indispensabile passaggio, quello necessario per far sì che prima delle festività natalizie l’ascensore venisse messo in funzione.
Relativamente all’altro ascensore, va detto che va appurato se anch’esso non necessiti di un intervento straordinario, nel qual caso è competenza dell’Iacp. Dalle informazioni racimolate, detto ascensore è fermo da diversi mesi, ed è necessario renderlo funzionante, perché un solo ascensore fruito da 40 famiglie non potrà reggere a lungo. Considerato che non è possibile ricostruire i motivi che lo rendono inutilizzabile, la richiesta che facciamo all’Iacp è quella di nominare un altro tecnico che possa fare una perizia tecnica sullo stato dell’ascensore in questione, così da chiarire il mistero di una macchina lasciata all’abbandono. Lo chiediamo perché fino a prova contraria l’Iacp è proprietaria dell’immobile di cui si sta discutendo da qualche giorno”.
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