Tanto rumore per nulla, o, se preferite, caos calmo, rivoluzione senza rivoluzionari.
Ancora più specifici? Le delibere delle singole giunte, gli incontri, le riunioni, i confronti e perfino l’approvazione del tavolo provinciale, come la classica montagna, hanno partorito un topolino.
Cosa sia accaduto davvero, sarà materia dei prossimi giorni. E il decreto assessoriale chiarirà gli ultimi dubbi.
Ma, a quanto pare, si è più o meno confermata, nell’incontro di ieri a Palermo, la situazione su cui, da tempo, i sindacati di categoria avevano lanciato l’allarme.
Ovvero: sei circoli didattici, per effetto della riforma nazionale, salteranno, nel territorio ibleo, a partire dal 2024.
A Modica, il piano elaborato dall’Amministrazione Comunale, è stato totalmente stralciato. L’unica modifica sarà l’accorpamento tra il circolo didattico Piano Gesù e l’Istituto Comprensivo Carlo Amore.
La protesta di docenti e famiglie dell’istituto comprensivo Santa Marta Ciaceri, di appena una settimana fa, che chiedeva di non perdere il plesso Sant’Elena, almeno indirettamente, ha quindi sortito effetto. Quanto voluto o meno, non è dato saperlo.
Tutti gli altri aggiustamenti proposti dall’Amministrazione Comunale? Nessuna traccia, a quanto pare.
E’ finita qui? Immaginiamo di no, anche se, dal punto di vista politico, per usare una metafora, è come se, causa laser, l’attaccante principe della squadra, abbia sparato il rigore alle stelle.
Non va meglio a Ragusa, dove il Sindaco, Peppe Cassì, insieme all’assessore Pasta, aveva presentato il nuovo sistema scolastico, con modifiche che, molto più sottotraccia del caso modicano, avevano sollevato, anche qui, polemiche a non finire.
La Paolo Vetri, infatti, non va più con la Vann’Antò, bensì con la Crispi.
La Vann’Antò va con la Palazzello e la Mariele Ventre con la Quasimodo, unica proposta comunale approvata nel tavolo regionale.
A questo punto, anche se i dettagli saranno resi noti a breve, anche per il primo cittadino del capoluogo, una sconfitta, se, a conti fatti, dalle 6 istituzioni scolastiche proposte si passerà a 5. Peraltro bisognerà capire il destino del plesso di Marina di Ragusa. Ovvero, se sia stata accolta o meno la proposta di spostarlo sotto l’egida della Palazzello o meno. Francamente, visti i numeri, non crediamo.
A Pozzallo il circolo didattico statale sarà diviso e accorpato parte con il Comprensivo “Rogasi” e parte con il Comprensivo “Antonio Amore”. Infine a Comiso il circolo didattico “Edmondo De Amicis” sarà accorpato in parte al Comprensivo “Gesualdo Bufalino” di Pedalino e in parte al Comprensivo “Verga”.
In ogni caso, anche se è presto per dirlo, si rischiano, per l’ennesima volta, tagli indiscriminati in un settore, come quello scolastico, che avrebbe bisogno, manco a dirlo, dell’esatto opposto. La palla, passa ad Amministrazioni Comunali e Sindacati. Il primo tassello di una battaglia la cui parola fine sembra ancora lontana.
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