Settanta indicatori per un report completo sul profilo di benessere delle Regioni e delle Province italiane.
E’ l’obiettivo dell’analisi integrata BesT diffusa dall’Istat nei giorni scorsi.
Ovviamente, le province siciliane, non ne escono bene.
I livelli di benessere relativo, infatti, più bassi rispetto sia al complesso dei territori del Mezzogiorno sia all’Italia.
Classificando le province italiane in 5 classi di benessere relativo il 26,1 per cento delle misure colloca le province siciliane nelle due classi di benessere relativo più elevate. Il 53,7 per cento delle misure relative alle province siciliane si concentra nella coda della distribuzione nazionale.
Nell’ultimo anno i livelli di benessere relativo più elevati si osservano nelle province di Messina (28,8 per cento degli indicatori nelle classi di benessere relativo alta e medio-alta), Ragusa e Enna (rispettivamente con il 27,9 e 27,8 per cento).
Il territorio ibleo, è quindi il secondo tra le realtà siciliane, con ottimi indicatori sulla speranza di vita alla nascita, 82,1 anni (in linea con il dato nazionale), minore mortalità evitabile delle persone tra 0 e 74 anni, e minore tasso di mortalità per tumore, 7,4 decessi ogni 10mila abitanti.
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