L’imbarazzante e incredibile decreto approvato dal Consiglio dei Ministri ha come obiettivo non quello di regolarizzare, controllare e governare l’opera delle navi ONG, ma purtroppo quello di impedire che le stesse possono operare per salvare le vite umane nel Mediterraneo.
La vita è il dono più grande e prezioso, è il valore assoluto e viene prima di ogni altra cosa.
Ecco perché è un dovere morale, non solo delle ONG, ma di tutti impegnarsi per salvare le vite se ha ancora un senso essere uomini.
Invece non si potrà fare più di un soccorso alla volta, non si potranno fare i trasbordi di passeggeri da una imbarcazione all’altra e le navi umanitarie, quasi sempre, non dovranno recarsi nel porto più vicino come logica vorrebbe, ma in quello più lontano.
Se le ONG non si atterranno a questo “codice di comportamento“ sono previste pesanti sanzioni economiche.
Come dire, bisogna impedire a chi salva vite umane di poter operare, con il risultato che il numero dei morti nel mare Mediterraneo sarà sempre più alto.
Questa è una delle pagine più nere della Repubblica dal dopoguerra ad oggi.
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