“L’emergenza climatica determinerà impatti sociali, economici e ambientali drammatici in ogni parte del mondo e può essere arginata solo puntando a fare delle fonti rinnovabili il centro di un sistema energetico”. Così i consiglieri comunali di Scicli Caterina Riccotti, Marianna Buscema, Bruno Mirabella e Consuelo Pacetto esordiscono sulla questione rinnovabili.
“L’utilizzo di pannelli in copertura di edifici o infrastrutture è sicuramente l’opzione primaria, per la maggiore compatibilità paesaggistica e ambientale. Su questa scia sempre più sta prendendo piede l’agrifotovoltaico come elemento imprescindibile di questo rinnovamento energetico. Anche sul nostro territorio comunale, oltre quello già visibile di contrada Landolina, potrebbero nascere a breve altri impianti anche molto più grandi. La nostra domanda è quindi: il fotovoltaico può prospettarsi sul nostro territorio come una fonte a rischio di eccessiva invadenza territoriale? Si corre il rischio di sviluppare un ingombro territoriale?”.
“Noi non vogliamo questo per il nostro territorio – continuano i quattro consiglieri – si tratterebbe di un sacrificio inaccettabile, se si dovessero ripercorrere le modalità a cui abbiamo assistito nella prima generazione di grandi parchi fotovoltaici a terra. In altre parole, sarebbe inaccettabile – per impatto ambientale e agricolo/produttivo – che la realizzazione di nuova capacità fotovoltaica avvenisse con la trasformazione di superfici agricole in distese di pannelli su superfici prive, o quasi, di vegetazione. Altrettanto grave sarebbe il danno, in caso di sacrificio di superfici con coperture vegetali naturali spontanee e forestali. L’applicazione al suolo di grandi installazioni, per superfici nell’ordine delle decine o addirittura delle centinaia di ettari, è un intervento di significativa alterazione ambientale e paesaggistica pertanto abbiamo ritenuto utile presentare un ordine del giorno apposito per investire il Consiglio comunale della discussione”.
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